pubblicato su Doctor Os n°8 – ottobre 2014
Professor Marzo, il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato l’aggiornamento delle “Linee Guida per la prevenzione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”. Quali sono gli step fondamentali riguardan-ti la prevenzione della carie nel bambino?
La carie è tuttora la più diffusa malattia dell’infanzia, sebbene la sua prevalenza nel mondo occiden-tale abbia subito una drastica riduzione.
Essendo il risultato di un processo di interazione che si verifica sulle superfici dentarie tra la flora batterica orale e i carboidrati contenuti nella dieta, la prevenzione primaria consiste nel controllo della colonizzazione dei batteri ca-riogeni e nell’adozione di corrette abitudini alimentari.
L’innesco di questo approccio preventivo, determinante per il mantenimento della salute orale nelle età successive, è rappresentato dalla collaborazione tra la figura sanitaria di riferimento, il pediatra, e l’odontoiatra infantile. La massima efficacia preventiva poggia su tre cardini:
- l’educazione alla salute orale come parte integrante del pro-getto di acquisizione di una alimentazione sana: su questo piano la competenza e l’autore-volezza del pediatra sono inso-stituibili;
- la condivisione dei messaggi educativi per ciò che riguarda le manovre di igiene orale quoti-diana e le modalità di assunzio-ne del fluoro;
- la visita odontoiatrica, possibil-mente ad un anno di vita, per una valutazione generale e per potere instaurare da subito tut-te le misure di prevenzione.
Sintetizzando, nel concreto, con-sidero fondamentale per la cario-prevenzione il contenuto delle li-nee guida SIOI-FIMP, i cui principi hanno trovato ampia condivisione da parte della commissione che ha redatto l’aggiornamento delle li-nee guida ministeriali:
- visita da parte dell’odontoiatra pediatrico entro il primo anno di vita;
- applicazione di fluoro topico con spazzolino e dentifricio alla comparsa dei primi decidui;
- integrazione fluorata topica ad-dizionale (vernici e gel fluora-ti) nei bambini affetti da carie (soggetti a rischio).
Quando (e quanto) è importante la fluoroprofilassi topica nella prevenzione della patologia cariosa nel bambino?
L’applicazione topica di fluoro viene considerata da tutti gli au-tori come la modalità più effica-ce in termini di prevenzione della carie. In particolare, l’utilizzo di spazzolino e dentifricio fluorato fin dall’eruzione dei primi decidui viene ritenuta il motivo principale della drastica riduzione (circa il 75%) nella prevalenza della malattia cariosa nel mondo occidentale.
L’utilizzo del fluoruro amminico come principio attivo dei prodotti di igiene orale è sempre attuale?
L’efficacia preventiva del fluoruro amminico è stata ampiamente con-fermata dalla letteratura internazionale ed il suo utilizzo va sicuramente consigliato.
Quali sono le raccomandazioni all’utilizzo di gel e vernici?
Nei soggetti che presentano lesioni cariose, oltre alla prevenzione terziaria consistente nella terapia conservativa, è necessario attuare misure di prevenzione primaria. Gli strumenti efficaci che abbiamo a disposizione sono gel e vernici, prodotti ad elevata concentrazione e a lento rilascio di fluoro. Lo scopo è quello di garantire un adeguato apporto di fluoro su tutte le superfici dentarie.
In entrambi i casi si tratta di un’applicazione professionale, da ripetere due volte l’anno. I gel ad alto contenuto di fluoro sono disponi-bili anche per uso domiciliare.
Per prevenire la carie, può indicarci il protocollo più idoneo per l’igiene orale domiciliare sia dei bambini sia degli adulti?
Dentifricio fl uorato e spazzolino due volte al giorno a partire dall’e-ruzione dei primi decidui. Nei primi 3 anni di vita i genitori dovrebbero prima provvedere alle manovre di igiene orale quotidiana e poi supervisionarle. Questo per due motivi: garantire una carioprevenzione efficace e ridurre al minimo il rischio di fl uorosi. Quest’ultima può essere considerata come il marker biologico dell’eccesso di assunzione giornaliera di fluoro in forma sistemica. L’introduzione complessiva di fl uoro può avvenire da più fonti: ingestione di pasta dentifricia, compresse, acqua (sia in bottiglia sia di acquedotto). Per questo motivo è utile ridurre la quantità di dentifricio utilizzata (striscio nei primi 3 anni e quindi “pea-sized amount” – come un pisello – nelle età successive) e conoscere la concentrazione di fluoro contenuta nell’acqua.
Queste sono le istruzioni di base per tutti. Ai bambini che presenta-no lesioni cariose, e perciò definiti soggetti a rischio di sviluppare nuove lesioni, è necessario un ulteriore apporto di fluoro topico (gel e vernici).