La salute orale dei piu’ piccoli

pubblicato su Speciale salute oralemarzo 2013

Le buone abitudini si imparano da bambino

Quando si parla di salute orale non è mai troppo presto per la prima visita odontoiatrica.

Esordisce così il Prof. Marzo, presidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (www.sioi.it), Professore ordinario di Malattie
Odontostomatologiche e Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università degli Studi dell’Aquila. Approfondiamo insieme gli argomenti più interessanti per la salute orale dei più piccoli.

Quando è opportuna la prima visita?

Andare dal dentista dovrebbe essere un’abitudine insegnata al bambino fin dai primi anni di vita. Infatti, è importante che impari ad avere familiarità con l’ambiente, con il medico e gli strumenti utilizzati per le cure, attraverso un approccio psicologico in situazione di salute senza una patologia o un problema da curare. Anche perché il dentista, specializzato nella cura dei bambini, è arricchito di una serie di accorgimenti utili per instaurare il corretto rapporto con il piccolo paziente.

Come vedremo le visite in tenera età consentono di prevenire una serie di problematiche che potrebbero intervenire nel percorso di sviluppo.
Inoltre, come per molti comportamenti virtuosi, l’acquisizione delle corrette abitudini d’igiene orale fin da piccoli è una buona opportunità per mantenere questi comportamenti durante tutta la vita.

Il fluoro, quanto è importante integrarlo?

Iniziamo dicendo che il fluoro è un elemento molto importante per i denti perché ne aiuta la mineralizzazione e contrasta le patologie cariose. La vera discussione è stata nel tempo sull’efficacia di integrare il quantitativo che già naturalmente acquisiamo dagli alimenti che ingeriamo e dall’acqua che beviamo.

Basti pensare che in diverse zone d’Italia le acque del rubinetto sono considerevolmente ricche di fluoro. La somministrazione del fluoro si esplica secondo due modalità: sistemica e topica.

Per molti anni l’assunzione di integratori di fluoro per via orale avveniva senza tener conto del quantitativo già assunto naturalmente e della reale necessità del singolo bambino. Il sovradosaggio espone, come per tutti gli elementi, a possibili danni ai denti oltre che ad altri organi. Pertanto l’assunzione di fluoro per via sistemica dovrebbe essere valutata dal pedodontista o dal pediatra e riservata soltanto ai casi di effettiva necessità e dopo valutazione degli apporti naturali già esistenti. Non bisogna poi dimenticare che in età pediatrica la dose è per chilo di peso corporeo e non per età. Una metodica veramente efficace, oramai scientificamente acquisita, è l’uso del fluoro per via topica e cioè per contatto con i denti. I dentifrici ed i collutori contengono il fluoro necessario a consentire una corretta prevenzione della carie. L’uso quotidiano è un reale aiuto, anche se, per i bambini molto piccoli è consigliato l’utilizzo di dentifrici che ne contengono basse quantità per evitare il sovradosaggio a seguito dell’ingerimento dello stesso. Molto utile è anche l’applicazione topica professionale mediante l’uso di gel fluorati ad alto contenuto di fluoro o di vernici fluorate.

L’apparecchio, quando metterlo?

Esiste una branca dell’ortodonzia, quella intercettiva, che si occupa di curare in età precoce la scorretta posizione dei denti.

Sia in dentizione da latte che mista, in presenza di malocclusioni, è possibile intervenire sulla crescita delle basi ossee condizionandola in senso più favorevole. L’età ottimale di intervento deve essere valutata dal professionista tenendo conto più dell’età biologica che di quella anagrafica e quindi adattata caso per caso.

Un ultimo consiglio?

E’ importante non sottovalutare i traumatismi dentali, soprattutto nei bambini molto piccoli. Anche se è possibile che non si manifestino segni evidenti immediati è possibile che, se trascurati, piccoli traumi in età infantile influiscano su situazioni in età adulta. A seguito di un trauma nei primi anni di vita, un dente da latte intrudendosi potrebbe anche interferire con la formazione di una gemma di un dente permanente comportando problemi sulla dentatura definitiva. Controlli periodici e puntuali consentono di intervenire nei tempi utili per evitarli.